Approvato nel novembre del 2017, il regime fiscale del Patent Box prevede un sistema di tassazione agevolata per i redditi che derivano dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli. Sono interessati anche i processi, le formule e le informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili da parte delle aziende, inclusi i marchi d’impresa.

Questo Luglio 2019 è uscito il nuovo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate (consultabile on-line) che dà attuazione alle modifiche alla disciplina del Patent box contenute nell’articolo 4 del Decreto crescita. Infatti per semplificarne le procedure, tale decreto introduce la possibilità per i contribuenti (le imprese) di beneficiare dell’agevolazione direttamente in dichiarazione dei redditi nell’arco temporale di tre esercizi.

In particolare, il provvedimento spiega che l’opzione deve essere comunicata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta al quale si riferisce il beneficio e che la variazione in diminuzione va ripartita in tre quote annuali di pari importo. Il soggetto che si avvale del Patent Box vedrà di conseguenza calare la tassazione dei redditi che derivano da beni immateriali di quasi la metà.

L’obiettivo è pertanto quello di rendere il mercato italiano maggiormente attrattivo per gli investimenti nazionali ed esteri di lungo termine, incentivando il mantenimento dei beni immateriali in Italia e favorendo l’investimento in attività di Ricerca e Sviluppo.