Il Conto Termico è un regime di incentivazione che sostiene gli interventi di efficientamento energetico e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Esso fornisce incentivi a fondo perduto, per coprire dal 40% al 65% della spesa sostenuta. I rimborsi spesa vengono corrisposti dal Gestore, attraverso rate annuali, per un periodo tra 2 e 5 anni a seconda dell’intervento.

La Misura, attualmente, è riservata alle Pubbliche Amministrazioni (PA), ovvero tutte le Amministrazioni dello Stato (compresi gli istituti scolastici, gli enti del servizio Sanitario e le Camere di Commercio) e ai soggetti privati, che possono fare richiesta con contratto di servizio energia.

L’accesso al meccanismo di incentivazione può avvenire in modo diretto, presentando la richiesta in seguito alla conclusione degli interventi (facendo domanda entro 60 giorni dalla fine dei lavori),oppure su prenotazione, presentando la richiesta al GSE per gli interventi ancora da realizzare, compilando una scheda di domanda a preventivo.

Interventi incentivabili del Conto Termico 2.0

Per la PA, l’attuale Conto Termico 2.0 include:

  • Coibentazione;
  • sostituzione di infissi;
  • caldaie a condensazione, caldaie e stufe a biomasse;
  • sistemi di schermatura e/o ombreggiamento;
  • sistemi efficienti di illuminazione;
  • building automation;
  • pompe di calore, impianti ibridi a pompa di calore, scaldacqua a pompa di calore;
  • solare termico.

Per i privati, gli interventi incentivabili con il Conto Termico 2.0 sono:

  • caldaie e stufe a biomasse;
  • solare termico;
  • pompe di calore, scaldacqua a pompa di calore, impianti ibridi a pompa di calore.

Nuovo Conto Termico 3.0

Il nuovo decreto Conto Termico 3.0 (2025), di prossima pubblicazione, rinnova questo meccanismo di incentivazione. L’obiettivo sarà quello di rendere più agevole l’accesso al meccanismo già attivo (Conto Termico 2.0), ampliando la tipologia di interventi agevolabili, le spese ammissibili nonché prevederà nuovi soggetti ammissibili, sia tra le PA che tra i privati.

Tra i nuovi beneficiari, bisogna segnalare l’apertura ai membri di comunità energetiche rinnovabili e delle configurazioni di autoconsumo diffuso, così come agli enti del terzo settore e ai lavori a carico di edifici privati non residenziali, attualmente preclusi dal regime:

– per gli interventi di efficienza energetica saranno ammesse le amministrazioni pubbliche, gli enti del terzo settore e i soggetti privati (quest’ultimi solo per lavori su edifici appartenenti all’ambito terziario).

– per gli interventi di produzione di energia rinnovabile saranno ammesse le PA, enti del terzo settore e i privati (sia per lavori su edifici del terziario che su immobili residenziali).

Interventi ammessi al Conto Termico 3.0

La proposta di Conto Termico 3.0 modificherà anche gli interventi ammissibili. Per essere ammissibili, gli interventi dovranno essere realizzati su edifici o unità immobiliari dotati di impianto di climatizzazione invernale esistente alla data di entrata in vigore del decreto.

In caso di sostituzione di impianti esistenti con impianti centralizzati, l’intervento sarà incentivabile solo se la potenza nominale del nuovo generatore è dimensionata sui reali fabbisogni termici dell’insieme degli edifici (asseverato da un tecnico). Inoltre, tutti gli interventi dovranno impiegare esclusivamente apparecchi e componenti nuovi o ricondizionati e mantenere i requisiti di accesso agli incentivi per almeno 5 anni.

Interventi di efficienza energetica

Riguardo l’efficienza energetica, alla lista già presente nel Conto termico 2.0 (attuale normativa) si aggiungono i seguenti lavori: 

  • installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti; 
  • installazione di elementi infrastrutturali per la ricarica privata di veicoli elettrici;
  • installazione di impianti solari fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo;

Per quanto riguarda gli interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica, verranno aggiunte la sostituzione degli impianti di climatizzazione, combinata anche a quelli di produzione di acqua calda sanitaria, insieme alle pompe di calore, elettriche o a gas, che utilizzano energia aerotermica, geotermica o idrotermica. Fuori saranno invece le caldaie a condensazione.

Il testo prevede anche:

  • la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali esistenti con impianti alimentati a biomassa;
  • l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o a integrazione dell’impianto di climatizzazione invernale, abbinati anche a sistemi di solar cooling, per la produzione di energia termica per processi produttivi o immissione in reti di teleriscaldamento e teleraffreddamento;
  • interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento alimentati da fonti rinnovabili, anche se funzionali alla climatizzazione estiva;
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti, con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti unità di microcogenerazione alimentati da fonti rinnovabili.

Infine, la grande novità del Conto Termico 2025 sarà l’apertura al fotovoltaico e alla mobilità elettrica. Il regime 3.0 ammette tra gli interventi incentivabili anche gli impianti fotovoltaici, con annessi sistemi di accumulo a batterie e le colonnine di ricarica per EV, a patto che vengano realizzati con la sostituzione dell’impianto termico tradizionale in favore di un sistema a pompe di calore.

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