E’ in arrivo il nuovo piano Transizione 5.0 per progetti green

Il piano Transizione 5.0 riguarda il passaggio da un modello di sviluppo lineare e basato sui combustibili fossili a uno circolare basato sulle fonti rinnovabili, che valorizzi il riciclo, il riuso e la rigenerazione delle risorse, a differenza della ormai conosciuta Transizione 4.0 che riguarda invece l’adozione di tecnologie avanzate che consentono di migliorare l’efficienza, la qualità e la competitività dei processi produttivi. 

Lo scopo del Piano è quindi quello di spingere l’industria italiana verso un modello industriale più sostenibile e centrato sull’essere umano, in cui un ruolo cruciale è svolto dalla sostenibilità ambientale, agevolando la revisione dei processi produttivi delle imprese in ottica green grazie alle tecnologie digitali.

Forma e tipologia dell’incentivo

Il piano Transizione 5.0 si compone di crediti d’imposta in relazione alle spese sostenute tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 per le imprese che scelgono di investire in una di queste tre attività:

  • acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0;
  • acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (ad esclusione delle biomasse);
  • spese per la formazione del personale in competenze per la transizione verde.

Queste attività dovranno produrre dei risultati misurati in termini di efficienza energetica o risparmio di energia.

L’intensità del beneficio, sommandosi all’aliquota base del 20% del 4.0, dovrebbe consentire di raggiungere un valore massino del 40%.

La proposta della Commissione Europea riguardo la modifica del PNRR integra il RePowerEU con una dotazione di 6,3 miliardi per il biennio 2024-2025 dedicata al Piano Transizione 5.0, che andrà a sommarsi a quella già prevista per il piano Transizione 4.0.

Scadenze

Pur restando in attesa del decreto attuativo, il Piano dovrebbe essere operativo già dal 1 gennaio 2024.

Bisogna però tenere conto che per la fruizione del beneficio sarà necessaria una certificazione “ex-ante” (cioè prima di effettuare l’investimento) da un valutatore indipendente che attesti che il progetto di innovazione rispetta i criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo totale di energia, ed una seconda certificazione “ex-post”, a investimento ultimato, la quale dovrà attestare l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alle disposizioni della certificazione ex-ante.

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