Finanziamento a fondo perduto per l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

Tra le missioni proposte nel PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) figura la Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, che include la componente 2.1 “Agricoltura sostenibile ed economia circolare”, nel cui ambito è inserito l’Investimento 2.2., denominato “Parco Agrisolare”.

Gli obiettivi della misura sono volti a ridurre l’impatto ambientale della filiera agroalimentare, incentivando l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva, costituita da tetti di edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale – senza consumo di suolo – pari a 4,3 milioni di mq, con una potenza installata di circa 0,43GW, realizzando facoltativamente una riqualificazione delle strutture oggetto di intervento mediante la rimozione dell’eternit/amianto sui tetti, ove presente, e/o il miglioramento della coibentazione e dell’areazione delle coperture oggetto di intervento.

Per le aziende agricole di produzione primaria, gli impianti fotovoltaici sono ammissibili agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello famigliare. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.

Dotazione finanziaria

Per la misura in esame sono stati complessivamente stanziati 1,5 miliardi di euro.

Beneficiari

  • Imprenditori Agricoli Professionali (IAP)
  • Coltivatori Diretti (CD) iscritti alla previdenza agricola
  • Imprese Agroindustriali (codice ATECO).

Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA (cioè aventi un volume di affari annuo inferiore ad € 7.000,00). Tutti i suddetti requisiti dovranno essere posseduti alla data di pubblicazione del presente avviso di consultazione.

Massimali ed entità dell’incentivo

Per ciascun beneficiario, la spesa massima ammissibile è pari a 1 milione di euro (per beneficiario), con la limitazione di 750.000 euro per progetto.

La spesa specifica massima ammissibile, riferita agli interventi riconosciuti, è pari a 1.500 euro/kWp (Kilowatt Picco) per la solo componente d’impianto, maggiorato di altri 1.000 euro/kWp in caso di acquisto di sistemi di accumulo. E’ previsto anche un aumento di questi massimali in caso di acquisto di colonnine di ricarica. Gli interventi di riqualificazione godono di un massimale aggiuntivo di 700 euro per ogni kWp di potenza dell’impianto correlato.

Per gli impianti fotovoltaici la potenza massima ammessa all’incentivo è pari a 500 kWp (Kilowatt Picco). Sono ammessi interventi che prevedano la realizzazione di impianti fotovoltaici di potenza non inferiore a 6 kWp (Kilowatt Picco).

Agli interventi realizzati viene riconosciuto un incentivo in conto capitale fino al 40% della spesa massima ammessa, con un incremento del 20% per l’imprenditoria giovanile.

I progetti sono a preventivo e devono essere conclusi entro 18 mesi dalla pubblicazione delle graduatorie.

Spese ammissibili ed interventi ammessi

Le spese includono i seguenti costi:

  • progettazione, asseverazioni ed altre spese professionali comunque richieste dal tipo di lavori, comprese quelle relative all’elaborazione e presentazione dell’istanza;
  • spese di rimozione e smaltimento dell’amianto, ove presente;
  • fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi;
  • demolizione e ricostruzione delle coperture;
  • installazione di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto, sistemi di accumulo, colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e le macchine agricole;
  • direzione lavori;
  • costi di connessione alla rete.

L’acquisto e la posa in opera di pannelli fotovoltaici, possono essere eseguiti unitamente ad uno o più dei seguenti interventi:

  • rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti: tale procedura deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro e rispettando le vigenti norme in materia;
  • realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato; in caso di coperture ventilate deve essere presente una barriera radiante;
  • realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato; a ogni modo, il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria. In tutti i casi innanzi elencati, gli interventi eseguiti non potranno comportare un peggioramento delle condizioni ambientali e delle risorse naturali, e dovranno essere conformi alle norme nazionali e UE in materia di tutela ambientale.

Tali interventi aggiuntivi costituiranno elemento di premialità.

L’incentivo è cumulabile con altri incentivi in conto capitale o conto energia, nei limiti previsti dalla legislazione vigente in materia di aiuti di Stato.

Scadenza

In fase di attivazione.

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