Il Consiglio dei Ministri del 10 gennaio 2019 ha approvato il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’insolvenza, in attuazione della Legge 155/2017, che rivoluziona le procedure di allerta e composizione assistita della crisi, di liquidazione giudiziale, sovraindebitamento, esdebitazione, etc.
Gli obiettivi della nuova normativa sono quelli di razionalizzare la Legge Fallimentare, semplificare le procedure e incentivare l’emersione dell’eventuale crisi anticipando il più possibile la sua rilevazione e quindi i necessari interventi correttivi.
Una parte importante della nuova riforma è rappresentata dalle procedure di allerta e prevenzione che hanno l’obiettivo di anticipare la gestione di eventuali criticità; la stessa definizione di crisi data dalla norma è significativa: la situazione di crisi per le per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente delle obbligazioni pianificate.

In particolare, è previsto l’obbligo di dotarsi di strumenti e assetti organizzativi adeguati a rilevare tempestivamente la crisi e la perdita della continuità aziendale, mediante appositi indici che diano evidenza della sostenibilità dei debiti per almeno i sei mesi successivi.

Gli indici principali risultano i seguenti:

  • Indice di sostenibilità degli oneri finanziari in termini di rapporto tra gli oneri finanziari e il fatturato;
  • Indice di adeguatezza patrimoniale in termini di rapporto tra patrimonio netto e debiti totali;
  • Indice di ritorno liquido dell’attivo in termini di rapporto tra cash flow e attivo;
  • Indice di liquidità in termini di rapporto tra attività a breve termine e passivo a breve termine;
  • Indice di indebitamento previdenziale e tributario in termini di rapporto tra l’indebitamento previdenziale e tributario e l’attivo

Costituiscono altresì indicatori di crisi ritardi nei pagamenti reiterati e significativi.

La nuova normativa focalizza quindi l’attenzione delle aziende, degli organi societari e del management sull’evoluzione futura della gestione aziendale, e quindi sulla pianificazione finanziaria, patrimoniale ed economica, superando l’approccio gestionale attuale concentrato prevalentemente a monitorare andamenti e indici del passato.

L’organo di controllo e la governance societaria avranno in sostanza la necessità di attivare funzioni di vigilanza, sistemi organizzativi/informativi di controllo interni ed esterni, strumenti di allerta e prevenzione, anche per soddisfare tempestivamente gli obblighi normativi di segnalazione/informazione nei confronti degli OCRI.

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